Don Oberto Bernardino
Mi affido totalmente alla misericordia del Signore
che mi ha chiamato alla vita sacerdotale nella Diocesi di Alba.
Mi affido a Maria Santissima, Madre del Signore e Madre di misericordia,
alla quale mi sono consacrato da molti anni
e che confido verrà ad accogliermi nell’ora del mio trapasso.
(dal testamento spirituale di don Oberto)
Ricordo di don Edoardo Olivero,
responsabile della Vicaria di Cortemilia
Il caro fratello presbitero Don Bernardino Oberto, domenica sera 18 gennaio 2015, all’età di 85 anni, è passato nella comunione piena e definitiva con il Padre.
Don Bernardino nacque il 26 ottobre del 1929 a La Morra. Entrato giovanissimo nel Seminario minore della Diocesi di Alba, dopo aver terminato il corso di studi, venne Ordinato prete in Cattedrale, l’11 ottobre del 1953, da Mons. Stoppa. La sua prima esperienza pastorale si svolse a Cortemilia come Vicario Parrocchiale della Parrocchia di San Pantaleo dal 1954 al 1961, anno in cui fu nominato parroco di Gorzegno. Dopo 10 anni, nel 1971, ritornò a Cortemilia, sempre nella parrocchia di San Pantaleo, ma come parroco. Nel 1995 gli venne anche affidata la parrocchia dei Santi Pietro e Bartolomeo in Pezzolo Valle Uzzone e, nel 1999 la parrocchia di San Colombano sempre del Comune di Pezzolo.
Nel 2005, dopo 34 anni, per raggiunti limiti di età, rinunciò alla Parrocchia di San Pantaleo, ma continuò ad essere Parroco dell’Unità Pastorale di Pezzolo, trasferendo la sua abitazione al Santuario del Todocco dove terminò il suo servizio pastorale alla Chiesa Albese.
Nella memoria dei più anziani è rimasto vivo il ricordo di don Oberto Vice Parroco che organizzava tornei e giochi di intrattenimento nell’oratorio, dedicando tempo ed energie ai ragazzi e fanciulli.
Successivamente, nei lunghi anni da parroco, nei vari ambiti della pastorale, valorizzò molto i laici lasciando che animassero la vita della Comunità.
Cercò sempre di lavorare in comunione con la Diocesi dedicandosi con semplicità alla cura delle Comunità parrocchiali, volendo bene alle persone che incontrava e che lo ricambiavano del medesimo affetto.
Non propenso, talvolta spensierato, nell’amministrare i beni parrocchiali, si dedicava alle celebrazioni liturgiche e a guidare i tanti momenti di preghiera. Fu sempre molto generoso con i poveri. Con uno stile quasi volutamente ingenuo e quindi disarmante, approntava ogni sua relazione pubblica e privata.
Diventando poi anziano, con il calo delle forze fisiche, ridimensionò il suo servizio pastorale e venne accolto dalle Figlie della Madre di Gesù che lo curarono con dedizione, rispetto e premura fino al termine della sua vita terrena.
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Dall’omelia di mons. Giacomo Lanzetti,
Vescovo di Alba
Tutte le volte che un sacerdote ci lascia, senz’altro ci sentiamo più poveri e più spiazzati, ma sta a noi tracciare strade di futuro perché i fedeli abbiano la vita in abbondanza e possano nutrirsi della Parola del Signore e possano soprattutto incontrare Lui, Gesù, unico salvatore e possano aderire ai Sacramenti e vivere una dignitosa vita di comunità …
Gli diciamo che dal Paradiso continui a fare un po’ il Parroco del Todocco e continui ad accompagnare i suoi fedeli con la grazia, la preghiera, l’amicizia, la solidarietà …
L’importante è che la nostra partenza sia accompagnata dalla volontà del Signore, dalla grazia, dalla preghiera degli amici, dalla disponibilità a vedere un segno della limpidezza della vita, come questa neve di oggi che vuol partecipare alla vita di un sacerdote limpido e sincero …
Preghiamo per lui, lo accompagniamo, diciamo al Signore e a don Bernardino che stia accanto a noi nella disponibilità di accompagnare i nostri passi “per sempre”, secondo la volontà del Signore, stando anche noi sotto la croce, come Maria.